Anche per Platone i governanti devono essere saggi e virtuosi ed esercitare i frutti della loro sapienza per il bene di tutta la città. Ma Platone ammette la possibilità che i sudditi non siano accondiscendenti verso quest’ordine sociale e che debbano perciò essere persuasi, tramite l’educazione e l’inculcamento ideologico del mito dell’origine, secondo il quale i “custodi” sarebbero tali perché di natura aurea e argentea, mentre i sudditi bronzea e ferrea.
Il potere di chi governa è perciò basato sulla virtù, che però non ha bisogno di essere riconosciuta da tutta la comunità, bensì si esplica nella retta funzione di governo. E' vero che se uno dei governanti si dimostrasse inadeguato al compito, verrebbe declassato, almeno in linea di principio. Ciononostante la prospettiva platonica è, rispetto a quella aristotelica, più vicina ad una mentalità moderna, in base alla quale la rettitudine della Legge non può essere messa in discussione e chi lo fa deve necessariamente essere un barbaro e un ignorante, da persuadere o comunque sottomettere in nome del suo stesso bene. In Aristotele non c’è nessuna forma di violenza simile.
Se Platone ammette che possa essere necessaria la persuasione dei sudditi e, infine, anche l’inganno (nel loro stesso interesse), non ci troviamo forse vicini alla sofistica tanto criticata dal Socrate platonico? Protagora, in nome del suo relativismo, affermava appunto che, per giungere ad un accordo politico, fosse necessaria la persuasione che un gruppo sociale riusciva ad esercitare sugli altri. Certo, vi è una grossa differenza, ed essenziale, in quanto nella prospettiva sofistica non importa la verità o la giustezza del contenuto espresso dal migliore oratore-politico, mentre per Platone ciò di cui va persuasa la parte inferiore della società è qualcosa di retto, di giusto, di buono. Ma richiamando in causa Aristotele, dobbiamo negare che esista un principio così forte e certo, tale da poter essere imposto in maniera davvero giusta a tutta la comunità, senza il consenso dei suoi membri. E tale principio è la giustizia platonica, così come la Legge nella prospettiva statalista moderna.
Nessun commento:
Posta un commento