
Tutti abbiamo bisogno di Venere...
Nam tu sola potes tranquilla pace iuvare
mortalis, quoniam belli fera moenera Mavors
armipotens regit, in gremium qui saepe tuum se
reicit aeterno devictus vulnere amoris,
atque ita suspiciens tereti cervice reposta
pascit amore avidos inhians in te, dea, visus
eque tuo pendet resupini spiritus ore.
Hunc tu, diva, tuo recubantem corpore sancto
circumfusa super, suavis ex ore loquellas
funde petens placidam Romanis, inculta, pacem.
Tu sola [Venere] puoi infatti aiutare i mortali con la pace serena,
poiché regge le fiere fatiche della guerra Marte
potente nelle armi, che spesso nel grembo tuo
si abbandona, vinto dall'eterna ferita d'amore,
e levando lo sguardo, il bel collo reclino,
pasce d'amore gli avidi ochhi anelando a te,
dea, riverso, il respiro sospeso alla tua bocca.
E mentre è adagiato sul tuo corpo santo, dea,
china su di lui, soavi parole spargi dalle labbra,
chiedendo, gloriosa, placida pace per i Romani.
Lucrezio, De rerum natura, I, 31-40
(trad, R. Rancalli, Torino, Einaudi, 2003)
mortalis, quoniam belli fera moenera Mavors
armipotens regit, in gremium qui saepe tuum se
reicit aeterno devictus vulnere amoris,
atque ita suspiciens tereti cervice reposta
pascit amore avidos inhians in te, dea, visus
eque tuo pendet resupini spiritus ore.
Hunc tu, diva, tuo recubantem corpore sancto
circumfusa super, suavis ex ore loquellas
funde petens placidam Romanis, inculta, pacem.
Tu sola [Venere] puoi infatti aiutare i mortali con la pace serena,
poiché regge le fiere fatiche della guerra Marte
potente nelle armi, che spesso nel grembo tuo
si abbandona, vinto dall'eterna ferita d'amore,
e levando lo sguardo, il bel collo reclino,
pasce d'amore gli avidi ochhi anelando a te,
dea, riverso, il respiro sospeso alla tua bocca.
E mentre è adagiato sul tuo corpo santo, dea,
china su di lui, soavi parole spargi dalle labbra,
chiedendo, gloriosa, placida pace per i Romani.
Lucrezio, De rerum natura, I, 31-40
(trad, R. Rancalli, Torino, Einaudi, 2003)
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