
Venerdì 12 ottobre è stata la giornata di mobilitazione studentesca contro la riforma proposta dal ministro Fioroni. In tutte le città d’Italia ci sono state proteste nelle piazze, anche se sicuramente molti hanno partecipato senza sapere perché, perdendo così un giorno di scuola. A Torino però, anche se decisamente motivato, non potevi dire nulla, dato che alcuni sono scesi in piazza per un altro scopo: impedire ai manifestanti di dissentire dall’operato del governo. Erano i giovani del neonato Partito Democratico e di REDS, che hanno impedito anche con la forza agli studenti che criticavano il governo di finire gli interventi al microfono; hanno impedito, spegnendo l’impianto audio, di parlare della manifestazione nazionale del 20 ottobre; sono stati censurati preventivamente alcuni studenti che stavano avvisando i manifestanti di un’assemblea studentesca a Palazzo Nuovo, sempre sul 20 ottobre. Nel frattempo, quando è stato srotolato uno striscione che criticava l’accordo sul welfare del 23 luglio, i manifestanti sono stati repressi con minacce e grida e lo striscione è poi stato portato via con la forza. Non mi sembra che la democrazia si possa promuovere con repressioni fasciste. E i buoni valori della Sinistra Giovanile, dove sono finiti? Forse, in realtà, non sono mai esistiti.
Gianluca.
2 commenti:
Già..... tutto ciò è molto deprimente.... e pensare che molti di quelli che formano il PD, un tempo facevano parte del PCI.... Un tempo erano comunisti e adessso sono quasi democristiani.....
Hai proprio ragione. Se almeno si trattasse di effettivi scopi politici, sarebbe ancora giustificabile, ma in realtà mi sa che dietro a queste scelte ci sono i soldi o chissà quali altri motivi...
Posta un commento