venerdì 30 novembre 2007

Marcia per la pace


Lo scorso ottobre ho partecipato anche io alla marcia per la pace Perugia-Assisi. E' un lungo percorso, ma si fa passare il tempo in compagnia e allegria. E' davvero molto bello vivere un esperienza simile, vedere migliaia di persone che camminano accanto a te, per lo stesso fine, verso la stessa meta. Ognuno di noi che camminava aveva dietro sè una storia personale diversa da quella di chiunque altro. Eravamo uomini e donne di diverse nazionalità, di diverse parti dell'Italia, di diverse idee politiche, ma tutti mossi dallo stesso desiderio di pace. Ma perché partecipare a questa marcia? Le cose non sono cambiate, nè quest'anno nè in quelli passati, in seguito a questa manifestazione. Essere presente in queste giornate è un arricchimento personale, e se tutti davvero, volendola, di impegnassero concretamente per ottenerla, la pace, questa non tarderebbe a manifestarsi, poiché è nelle piccole cose di ogni giorno che essa nasce. E' un'osservazione che sa di luogo comune, ma è così davvero. D'altronde noi non possiamo avere nessuna pretesa di cambiare il mondo, ma l'organizzazione della gente, l'unione di forze, idee, piccoli gesti per un fine comune, prima o poi porterà a qualche concreto risultato. E' certo, perché la storia la facciamo noi. Il futuro non è predeterminato, ma gli uomini lo plasmano. Per questo non bisogna, secondo me, cadere nella superficialità - derivata da indifferenza - di chi dice "tanto non serve a niente". Questo ragionamento produce una catena di ragionamenti analoghi, e diminuisce di fatto il numero degli sforzi concreti (si veda uno dei miei post precedenti) atti a smuovere la situazione dal basso, da ciò che sembra insignificante. Non dobbiamo lasciare che il nostro futuro, e il presente, sia deciso esclusivamente da chi ci governa, non fosse per altro che sono persone di cui nemmeno possiamo fidarci, ed è questo un dato di fatto per qualunque colore politico.

Buona notte.

giovedì 29 novembre 2007

Ficco plays Ponce



















Ciao,
desidero segnalarvi la recente pubblicazione del disco contenente musica per chitarra sola e per diverse formazioni con chitarra di Manuel Maria Ponce (1882 - 1948).

Il cd è allegato ad una biografia dell'autore scritta da Angelo Gilardino. Credo che arrivi a tutti gli abbonati a Guitart, ma probabilmente il cd è acquistabile sul sito della rivista, infatti è stato pubblicato anche singolarmente, con booklet.

Tracklist:

1. Prelude para guitarra y clavecin
2-4. Sonata for guitar and harpsichord
5. Cuarteto para vl, vla, vcl y guitarra
6. Por Ti Mi Corazon para voz y guitarra (letra de Luis G. Urbina)
7-14 Thème Varié et Finale
15-38 Twnty-four preludes
39 Preludio
40 Balletto
41 Courante

Davide Ficco, chitarra
Manuela Custer, voce
Francesca Lanfranco, clavicembalo
Francesco Cerrato, violino
Svetlana Fomina, viola
Antonio Mosca, violoncello

Davvero un ottimo cd, consigliabile.

lunedì 26 novembre 2007

Partito democratico di nome, ma non di fatto.


Venerdì 12 ottobre è stata la giornata di mobilitazione studentesca contro la riforma proposta dal ministro Fioroni. In tutte le città d’Italia ci sono state proteste nelle piazze, anche se sicuramente molti hanno partecipato senza sapere perché, perdendo così un giorno di scuola. A Torino però, anche se decisamente motivato, non potevi dire nulla, dato che alcuni sono scesi in piazza per un altro scopo: impedire ai manifestanti di dissentire dall’operato del governo. Erano i giovani del neonato Partito Democratico e di REDS, che hanno impedito anche con la forza agli studenti che criticavano il governo di finire gli interventi al microfono; hanno impedito, spegnendo l’impianto audio, di parlare della manifestazione nazionale del 20 ottobre; sono stati censurati preventivamente alcuni studenti che stavano avvisando i manifestanti di un’assemblea studentesca a Palazzo Nuovo, sempre sul 20 ottobre. Nel frattempo, quando è stato srotolato uno striscione che criticava l’accordo sul welfare del 23 luglio, i manifestanti sono stati repressi con minacce e grida e lo striscione è poi stato portato via con la forza. Non mi sembra che la democrazia si possa promuovere con repressioni fasciste. E i buoni valori della Sinistra Giovanile, dove sono finiti? Forse, in realtà, non sono mai esistiti.

Gianluca.

venerdì 23 novembre 2007

Emozioni: quale musica?

Ieri un mio amico jazzista mi ha tirato fuori questa questione:ma a cosa serve studiare e studiare per fare un brano scritto, che puoi suonare per te o per gli altri, ma rimane quello lì, fisso e immobile come derivato dalla carta stampata, nonostante l'interpretazione che uno può dare.Se assisti a un concerto di classica loro sono là e tu sei lì, seduto, e li guardi mentre eseguono un pezzo.Se vai a un concerto rock o jazz, chi suona ti trasmette tutta la sua energia, tutto quello che potrebbe esprimerti con una chitarra ringhiante e con i suoni anche sporchi... Ti coinvolge... chi suona "parla" e interagisce col suo pubblico...A cosa serve allora suonare pezzi di altri? Cosa trasmettono?
Beh secondo me soltanto una cosa può risolvere qualsiasi problema di questo tipo: ascoltare tutta la musica: ogni genere ha qualcosa da trasmettere e può insegnare qualcosa, può divertire.
"Il divertimento è una cosa seria" (I. Calvino).
Però qualcosa in difesa della classica lo devo dire:
il messaggio trasmesso dall/dagli esecutore/i, è soltanto in minima percentuale proprio di chi presenta il brano, secondo me. Il vero "messaggio" è quello del compositore che ci sta dietro, ma è pur sempre presente. Si tratta semplicemente di due sistemi diversi di linguaggio, di comunicazione, di espressione (questo è la Musica).
Ascoltando opere come il concerto in sol di Ravel, la sagra della primavera stravinskiana, La mère di Debussy, le opere per coro a cappella di Ligeti o la passacaglia di Webern. Oppure una sinfonia di Beethoven o Caikovski (per dirne qualcuno) non si può dire che non trasmetta niente, anzi, è un'aggregazione di sentimenti ed emozioni (interpretabili come si crede), immagini e sensazioni senza limiti, che lascia esterefatti. E se si va ad ascoltare un orchestra, può sembrare laggiù ferma e "ripetente", ma il risultato musicale è sensazionale.
Adesso devo andare, ma potrei dilungarmi, quindi: viva la musica, ogni genere!

giovedì 15 novembre 2007

Noi cosa possiamo fare?

Lo si sente sempre dire, è quasi un luogo comune, ma credo comunque che ci sia della verità, anzi, è totalmente veritiera questa affermazione, anche se molti tra coloro che la pronunciano non ne colgono che in minima parte la tragicità, me compreso: l'Italia fa schifo. Sì, anche fuori dai nostri confini non è una bellezza, ma pensiamo già solo all'Italia, dove viviamo; pensiamo alla nostra provincia, alla nostra città... beh stringendo il campo è meno evidente come le cose vadano male, ma anche se certamente i problemi in un territorio circoscritto sono minori, noi non possiamo fare niente. E' una scusa? Forse, allora: noi non facciamo niente. E' inutile fare qualcosa se lo faccio solo io. Ma io lo devo fare e lo faccio. Ma nessuno si aggrega e allora è inutile che lo faccio, ma... va beh, lo provo a fare.
E poi, io.. che cosa ho fatto? Ho sperato, sognato, discusso, cercato di capire; mi sono arrabbiato e ho detto che non mi va e che non è giusto. Beh....

Ma noi giovani che cazzo possiamo fare?

Come si fa a cambiare il mon...eh non esageriamo!!!!

Come si fa a cambiare ... qualcosa... ?

martedì 6 novembre 2007

Appello per un fronte anti-razzista

Pubblico per condivisione:

Non c’è niente di nuovo nella logica per cui, da un fatto di cronaca nera, si sia passati a tematiche di tutt’altro peso e rilevanza. Non c’è niente di nuovo nel modo in cui i principali media hanno trattato la questione. Rumeno aggredisce e uccide italiana. La sicurezza è il problema del momento, immigrazione- insicurezza sono un sempre-verde e dunque: caccia alle streghe, strumentalizzazione dell’avvenuto e impulsi razzisti mai sopiti. Niente di nuovo dunque. La destra italiana in questa miseria ci sguazza, le sue (mai scomparse) pulsioni fasciste e razziste riprendono vigore. In una corsa contro il tempo si susseguono innumerevoli esternazioni che in periodo di “pace” sarebbero suonate, appunto, fasciste e razziste. Invece no, ora sono lecite, esprimono il “sentimento del popolo italiano”. Ed io, sinceramente, comincio ad avere paura. E’ da un po’ di tempo a questa parte che assalti squadristi a danno di immigrati vengono dipinti come elementi folkloristici di un’Italia insofferente. Così abbiamo situazioni come quelle di Opera (gli avvenimenti dell’ultimo fine-settimana confermano la tesi) dove un gruppo di energumeni di Forza Nuova, ma non solo, aggrediscono “affettuosamente” dei nomadi, dei migranti tra gli applausi e l’approvazione solidale degli abitanti della zona. E la sinistra? In tutto questo chiasso la sinistra cede anch’essa alle pulsioni securitarie nella versione razzista dilagante, insegue la pulsione destroide e si arma per parteciapre anche lei alla caccia alle streghe. Ad un rumeno che delinque si risponde con un attacco a tutta la comunità rumena presente nel nostro “bel” paese. Come se a Pacciani, il famoso “mostro di Firenze”, si fosse risposto con una “necessaria” persecuzione dei toscani! L’omicidio Reggiani ha, a mio avviso, portato all’attenzione ben altre problematiche. La donna uccisa è stata aggredita nella tipica periferia cittadina dimenticata da Sindaci e amministrazioni, troppo impegnati nell’addobbare il centro o nella scellerata spesa in assurdi progetti. Sintomo di come ormai la politica sia una scatola nera, impermeabile alla realtà ed alle rivendicazioni dei cittadini e delle cittadine. Per evitare il tragico accaduto sarebbe bastato, forse, ascoltare gli abitanti della zona che da tempo chiedevano illuminazione pubblica e lo spostamento della fermata del bus. La politica ha preferito invece cavalcare le pulsioni razziste di parte dell’opinione pubblica e al posto di affrontare l’insicurezza nelle sue cause più profonde di disagio sociale, ha preferito ricorrere ad espedienti di mussoliniana memoria. Un “bel” decreto xenofobo firmato, ahimè, anche dai nostri compagni di sinistra. Aberrante poi il balletto di esternazioni provenienti da ogni dove e dalle persone più insospettabili che plaudono a tutto questo come segno di buona politica. Ah!!! La destra incredula di fronte a tanta grazia, nemmeno lei avrebbe osato tanto, alza il tiro e propone espulsioni di tutti quelli che non siamo ”alti, biondi e ariani”. Davanti a questa deriva non riesco a non indignarmi, provare quel “sottile” senso di schifo degno delle peggiori occasioni e urlare la mia rabbia. Propongo al più presto iniziative che siano di risposta a questo razzismo dilagante, a questa immotivata caccia allo straniero. Chiedo a tutti e a tutte gli antifascisti e antirazzisti di unirsi contro questo indecente susseguirsi degli eventi. Il mio è un appello davvero “materiale” e pragmatico, c’è la necessità di agire sul territorio e di una grande sforzo culturale. L’eredità dell’antifascismo, della resistenza sta in queste cose, dobbiamo resistere e chiedo a tutte e a tutti quelli che abbiano delle proposte di farsi sentire! Ora e sempre RESISTENZA!! !!

Andrea Aimar

sabato 3 novembre 2007

Forum del Gippy

Ciao a tutti/e,
sono lieto di annunciarvi la nascita del forum del Liceo Scientifico "G. Peano" di Cuneo, rivolto in particolare agli studenti e alle studentesse dell'istituto, ma aperto anche a esterni o ex alliev*.

Io sarò l'amministratore del forum e vi invito a visitare

www.gpeano.mastertopforum.com

e iscrivervi!

Ringrazio Maffo per i consigli che mi ha dato, senza i quali non avrei fatto nulla.

giovedì 1 novembre 2007

Cane ucciso per "arte". Firma la lettera di protesta!


Guillermo Habacuc Vargas, sedicente artista del Costa Rica, in una delle sue mostre presso la Galeríam Códice ha esposto la sua peggiore opera: un cane, pelle ed ossa, legato con una corda e lasciato lì a morire di fame e di sete.
Vargas aveva pagato dei bambini affinché catturassero un cane randagio per poi utilizzarlo come “opera”. L’opera d'arte consisteva appunto nel guardare l’agonia e la sofferenza fino alla morte.
Alle persone presenti alla mostra era stato vietato di portare cibo ed acqua, chiunque cercava di avvicinarsi per accudire l’animale, veniva allontanato in malo modo con insulti.
Il messaggio sopra il cane morente, una scritta fatta di crocchette che riportava la frase:"Sei quello che leggi".
Vargas è stato inoltre selezionato per rappresentare il Costa Rica alla Biennale Centro Americana del 2008.

Firmate e diffondete la petizione OIPA affinché simili atrocità non vengano mai più commesse. La morte di un animale non è arte bensì crudeltà.

http://www.oipaitalia.com/maltrattamenti/appelli/costarica.html

Medardo prima della battaglia

"Quella notte, benché stanco, Medardo tardò a dormire.
Camminava avanti e indietro vicino alla sua tenda e sentiva i richiami delle sentinelle, i cavalli nitrire e il rotto parlar nel sonno di qualche soldato. Guardava in cielo le stelle di Boemia, pensava al suo nuovo grado, alla battaglia dell'indomani, e alla patria lontana, al suo fruscìo di canne nei torrenti. In cuore non aveva né nostalgia, né dubbio, né apprensione. Ancora per lui le cose erano intere e indiscutibili, e tale era lui stesso. Se avesse potuto prevedere la terribile sorte che l'attendeva, forse avrebbe trovato anch'essa naturale e compiuta, pur in tutto il suo dolore.
Tendeva lo sguardo al margine dell'orizzonte notturno, dove sapeva essere il campo dei nemici, e a braccia conserte si stringeva con le mani le spalle, contento d'aver certezza insieme di realtà lontane e diverse, e della propria presenza in mezzo a esse. Sentiva il sangue di quella guerra crudele, sparso per mille rivi sulla terra, giungere fino a lui; e se ne lasciava lambire, senza provare accanimento né pietà."

Italo Calvino, Il visconte dimezzato (1951)