
Lo scorso ottobre ho partecipato anche io alla marcia per la pace Perugia-Assisi. E' un lungo percorso, ma si fa passare il tempo in compagnia e allegria. E' davvero molto bello vivere un esperienza simile, vedere migliaia di persone che camminano accanto a te, per lo stesso fine, verso la stessa meta. Ognuno di noi che camminava aveva dietro sè una storia personale diversa da quella di chiunque altro. Eravamo uomini e donne di diverse nazionalità, di diverse parti dell'Italia, di diverse idee politiche, ma tutti mossi dallo stesso desiderio di pace. Ma perché partecipare a questa marcia? Le cose non sono cambiate, nè quest'anno nè in quelli passati, in seguito a questa manifestazione. Essere presente in queste giornate è un arricchimento personale, e se tutti davvero, volendola, di impegnassero concretamente per ottenerla, la pace, questa non tarderebbe a manifestarsi, poiché è nelle piccole cose di ogni giorno che essa nasce. E' un'osservazione che sa di luogo comune, ma è così davvero. D'altronde noi non possiamo avere nessuna pretesa di cambiare il mondo, ma l'organizzazione della gente, l'unione di forze, idee, piccoli gesti per un fine comune, prima o poi porterà a qualche concreto risultato. E' certo, perché la storia la facciamo noi. Il futuro non è predeterminato, ma gli uomini lo plasmano. Per questo non bisogna, secondo me, cadere nella superficialità - derivata da indifferenza - di chi dice "tanto non serve a niente". Questo ragionamento produce una catena di ragionamenti analoghi, e diminuisce di fatto il numero degli sforzi concreti (si veda uno dei miei post precedenti) atti a smuovere la situazione dal basso, da ciò che sembra insignificante. Non dobbiamo lasciare che il nostro futuro, e il presente, sia deciso esclusivamente da chi ci governa, non fosse per altro che sono persone di cui nemmeno possiamo fidarci, ed è questo un dato di fatto per qualunque colore politico.
Buona notte.