domenica 9 dicembre 2012

Koiné - Per un pensiero forte

E' uscito, con un mio modesto contributo, il nuovo numero della rivista filosofica Koiné, dedicato al pensiero "forte", cioè veritativo, in opposizione tanto al postmodernismo quanto al nuovo realismo.
Può essere ordinato a: info@petiteplaisance.it
Vedi anche la presentazione sul catalogo della casa editrice: http://www.petiteplaisance.it/libri/151-200/192/int192.html




PRESENTAZIONE

Questo numero di Koinè, in continuità con i precedenti e, più in generale, con lo spirito della rivista, che nel 2013 festeggerà il suo ventesimo anniversario, è dedicato a un’appassionata difesa delpensiero veritativo. Si tratta, in termini generalissimi, di quel pensiero che ritiene tuttora filosoficamente necessario continuare a porre, come riferimenti onto-assiologici primari, la Verità ed il Bene (scritti con la maiuscola proprio per sottolineare il loro carattere universale). Questi riferimenti sono necessari soprattutto in quanto indicano ciò che l’uomo deve pensare, e deve fare, per vivere realmente da uomo, ossia per esprimere nel modo più compiuto le proprie potenzialità ontologiche; essi sono particolarmente necessari anche in quanto ci troviamo oggi a vivere all’interno di un modo di produzione sociale che nega strutturalmente, nei pensieri e nei fatti, questi contenuti di compiuta umanità. Nichilismo, relativismo e scetticismo formano, infatti, una costellazione unitaria che, nell’attuale congiuntura, maschera il fondamentalismo integralistico del capitale, rendendo impossibile, per chi ne accetti l’ideologia, una critica radicale di ciò che siamo.
La filosofia come sapere forte in grado di proporre fondamenti “altri” del vivere sociale e comunitario, e dunque di sottoporre a critica radicale l’esistente, è sempre più spesso oggetto di derisione ad opera delle nuove formazioni ideologiche affini alla riproduzione simbolica del cosmo a morfologia capitalistica: dal pensiero debole alla filosofia analitica, fino ai realismi vecchi e nuovi, la filosofia come pratica veritativa in grado di conoscere ontologicamente l’intero e di valutarlo assiologicamente è puntualmente squalificata, delegittimata, vuoi anche derisa. Di qui, appunto, la necessità di un ritorno al pensiero forte come sola via per reagire alla crisi – non solo economica – che stiamo attraversando a livello globale.
Il titolo, Per un pensiero forte, richiama dunque, volutamente, la critica maggiore che viene rivolta al pensiero filosofico veritativo, ovvero a quello metafisico, umanistico, classico, o comunque lo si voglia definire: questa critica sarebbe, appunto, quella di una presunta “violenza” che lo stesso albergherebbe. In realtà, la tesi secondo cui ogni pensiero che cerca di porsi con verità, ossia in modo argomentato e fondato, sarebbe per ciò stesso “dogmatico” e “prevaricatore”, è già stata ampiamente mostrata come infondata, per non dire risibile.
È semmai, al contrario, ogni pensiero che afferma di non porsi con verità, e che dunque non fonda in modo argomentato le proprie affermazioni, ad essere pericoloso: esso lascia essere le cose come sono, e dunque scoraggia preventivamente ogni critica e ogni prassi diretta contro il regno animale dello spirito di cui siamo oggi abitatori. Un simile pensiero è tanto più pericoloso, quanto più le sue affermazioni sono basate sulla effettualità, ossia su ciò che costoro ritengono essere “i fatti”, e che sovente altro non sono se non il semplice “senso comune”, oggi appunto antimetafisico ed antiumanistico proprio in quanto la metafisica e l’umanesimo costituiscono i due maggiori supporti teorici di ogni progettualità alternativa sulla totalità sociale. La “forza” di un pensiero filosofico “forte”, sta dunque solo nel carattere fondatamente veritativo ed umanistico di tale pensiero. Tanto più che solo un pensiero forte, nel senso appena delineato, può permettere una critica radicale del mondo storico in cui siamo proiettati, mostrandone le contraddizioni e la falsità.
Come è consuetudine della rivista negli ultimi anni, accanto a una serie di saggi (sostanzialmente i primi, presenti in numero maggiore) in cui questa tesi è in vario modo sostenuta, vi è un’altra serie di saggi (sostanzialmente i secondi, presenti in numero minore) in cui questa tesi, se non propriamente contestata, è comunque problematizzata; questo a riprova della “non chiusura” praticata anche da chi ritiene necessario un “pensiero forte”, il quale appunto si rivela “forte” proprio resistendo dialetticamente alle argomentazioni avversarie. Il pensiero forte, anima della filosofia, è tale perché mira alla verità e, insieme, si regge sull’idea che la sola via per raggiungerla sia quella del dialogo, del confronto socratico delle posizioni più diverse.
La resistenza maggiore da porre in campo, oggi, è quella contro l’attuale totalità sociale, che nega sempre più nella vita, alle persone, la possibilità di realizzare la propria umanità, costringendole ad abitare uno spazio sociale ridotto alla sola dimensione alienata della produzione e dello scambio delle merci. L’odierna congiuntura segna, di conseguenza, il massimo allontanamento dalla realizzazione delle potenzialità ontologiche del genere umano: essa è, pertanto, l’apice dell’alienazione, e come tale dev’essere connotata, criticata e trasformata a partire da un pensiero che non abbia paura a riconoscersi come “forte”.
Questa “resistenza”, sul piano culturale, è ciò che caratterizza da sempre lo spirito di fondo della rivista Koinè.

Carmine Fiorillo, Diego Fusaro, Luca Grecchi, Giancarlo Paciello


INDICE

Intenzioni

Lorenzo Dorato
Verità, ontologia umana e capitalismo
Introduzione – La nozione di verità. La verità come esistenza di un’ontologia umana – Verità come ontologia umana e verità come religione rivelata –  La sostanza della verità e la sua varietà formale. Un approccio sostanziale e integrato alla verità e le sue implicazioni politiche  – La verità come scoperta. I confini della verità e la possibilità di comunicarne il contenuto) – Verità dialogo e opinione – L’importanza dell’eticità delle strutture sociali per la libera scoperta della verità – Verità ed esercizio del potere politico. Il problema della democrazia –  La verità condivisa come unica arma efficace contro l’inesorabile degradazione antropologica indotta dal capitalismo

Costanzo PreveQuestioni di filosofia, di verità, di storia, di comunità. Intervista a cura di Saša Hrnjez
La fine della filosofia, Heidegger, paradigma dello spazio e temporalità storica –  Filosofia e politica, la deduzione sociale delle categorie filosofiche, la filosofia di oggi e le facoltà di filosofia  – L’attualità di Hegel, comunitarismo e capitalismo – Le figure antropologiche di Nietzsche: l’Übermensch e l’ultimo uomo – Marx - pensatore epocale, comunismo storico e comunismo come giudizio riflettente – Althusser, Gramsci e il capitalismo aleatorio – Italia di Berlusconi, Syriza in Grecia e gli orsi in letargo

Luca GrecchiAncora sul pensiero di Emanuele Severino

Diego FusaroIl realismo, fase suprema del postmodernismo? Note su «New Realism», postmodernità e idealismo
La segreta complementarietà di realismo e postmodernismo  – «New realism» e idealismo: l’oggettività non oggettiva del mondo sociale

Giacomo PezzanoPer un’antropologia del «metron». Brevi considerazioni preliminari

Gianluca Cavallo, Potere e natura umana. Paradigmi a confronto 
Premessa – Una natura umana compiuta e realizzata – Il paradigma realista – Il paradigma moderno – Il paradigma edenico – La natura umana tra biologia e cultura – Il paradigma riduzionista  – Il paradigma negazionista –  Il paradigma aristotelico-umanista

Linda CesanaKarel Kosík: Praxis e verità. «L’uomo si realizza, cioè si umanizza nella storia»

Michele MarollaRatzinger: fasi e natura del relativismo contemporaneo

Franco ToscaniL’anima e la morte nel Fedone di Platone. Sugli inizi della metafisica occidentale
L’anima e il suo destino nel Fedone  – Il corpo/tomba del Fedone, l’anima e la critica di Nietzsche  – Socrate e la «strategia dell’anima» platonica – L’atteggiamento filosofico socratico-platonico – La causa interna e l’assolutizzazione della vita – Platone, Heidegger e l’essenza della verità – Il filosofo e la morte  – Il “trasferimento” della morte. La Nichtigkeit  – Mythos e lógos nel Fedone  – Il Socrate platonico e la bellezza del rischio  – L’eufemia del grande incantatore. L’interpretazione del Fedonedi Jankélévitch – Martin Heidegger e la critica della metafisica platonica  – Sulle tracce del Fedone  – La vita e l’idea della vita. L’eros platonico  – Socrate e la cura di sé  – L’interrogazione incessante sul bene umano – Virtù, disciplina di sé e felicità terrena. La più feconda eredità del Fedone

Daniele TrematoreUn parricidio postmoderno

Valentina CorderoLa metafisica è ancora viva

Francesco ValagussaNietzsche. Il Senso come “poiesi” del Pensiero. «Sostenersi senza appoggio»
Il dramma della storia. La storia come dramma – Il pensiero si fa avanti. L’avanzare del pensiero – Sopravvivere alla distruzione. Distruggere per la sopravvivenza

Giacomo Pezzano, Note critiche intorno a
Gianluigi Pasquale, La ragione della storia. Per una filosofia della storia come scienza

Andrea Cavazzini, Note critiche intorno a
Cristian Lo Iacono,  Althusser in ItaliaSaggio bibliografico (1959-2009)

Michele Marolla, Note critiche intorno a
Calogero Caltagirone, La misura dell’uomoLa questione veritativa dell’antropologia

Giacomo Pezzano, Note critiche intorno a
Claudio Lucchini, Il bene come processo possibile concreto. Natura umana e ontologia sociale

Costanzo PreveNel labirinto delle scuole filosofiche contemporanee. A partire dalla bussola di L. Grecchi

Carmelo VignaSull’Europa

Nessun commento: