martedì 16 dicembre 2008

Giorgio Gaber - Una donna

Una donna fasciata in un abito elegante 
una donna che custodisce il bello 
una donna felice di essere serpente 
una donna infelice di essere questo e quello. 

Una donna che a dispetto degli uomini 
diffida di quelle cose bianche 
che sono le stelle e le lune 
una donna cui non piace la fedeltà del cane. 

Una donna nuova, appena nata 
antica e dignitosa come una regina 
una donna sicura e temuta 
una donna volgare come una padrona. 

Una donna così sospirata 
una donna che nasconde tutto 
nel suo incomprensibile interno 
e che invece è uno spirito chiaro come il giorno. 

Una donna, una donna, una donna. 

Una donna talmente normale 
che rischia di sembrare originale 
uno strano animale, debole e forte 
in armonia con tutto anche con la morte. 

Una donna così generosa 
una donna che sa accendere il fuoco 
che sa fare l’amore 
e che vuole un uomo concreto come un sognatore. 

Una donna, una donna, una donna. 

Una donna che resiste tenace 
una donna diversa e sempre uguale 
una donna eterna che crede nella specie 
una donna che si ostina ad essere immortale. 

Una donna che non conosce 
quella stupida emozione 
più o meno vanitosa 
una donna che nei salotti non fa la spiritosa. 

E se questo bisogno maledetto 
lasciasse in pace i suoi desideri 
e se non le facessero più effetto 
i finti amori dei corteggiatori 
allora ci sarebbero gli uomini 
e un mondo di donne talmente belle 
da non avere bisogno 
di affezionarsi alla menzogna del nostro sogno. 

Una donna, una donna, una donna. 
Una donna, una donna, una donna.

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