Qualche volta mi capita, specie se il brano ha un titolo, di immaginarmi che cosa la musica possa descrivere, ed è quello che ho provato a fare ieri sera...

Il primo movimento de La morte e la fanciulla, ispira una grave disperazione, espressa tanto bene probabilmente perché derivata dalla mente del compositore oppresso da un male incurabile. Sembra infatti la rappresentazione di ciò che la fanciulla prova dopo che le è stato detto che dovrà morire. Una persona giovane che non può sopportare un'idea simile e si dispera, si arrabbia, piange e ricorda con malinconia quelle poche cose che ha vissuto e si arrabbia ancora di più perché crede di averne fissate nella memoria troppo poche, neppure le più importanti.
Ecco il primo movimento, eseguito dal quartetto Alban Berg:
Il secondo movimento me lo sono figurato così: la fanciulla dorme e la morte le viene a fare visita. Avvicinandosi silenziosamente, le sussurra "Ora vieni con me, andremo in un posto lontano, là si starà bene". Le accarezza le guancia convincendola a partire, a fidarsi di lei.
La morte afferra la fanciulla per la mano... "Lasciami! Dove mi vuoi portare" scoppia in pianto la fanciulla, cercando di liberarsi dalla mano fredda. La morte le parla dolcemente e, dopo un pò di resistenza, la fanciulla cede e acconsente ad andarsene con lei. Così cominciano a camminare nel cielo notturno verso la luna. "Ma dove andiamo?" chiede la piccola. "Andiamo in un posto che gli uomini non sanno." risponde la signora. "E dov'è? Cos'è?" insiste la fanciulla. "Non lo puoi sapere, non sei ancora morta". Allora la piccola si arrabbia, vorrebbe scappare e tornare nel suo letto, ormai però già distante. Si ferma a pensare qualche istante e poi domanda: "Ma se non sono morta, allora questo è tutto un sogno?" e la morte, sorridendo, annuisce.
Lo scherzo l'ho invece pensato come alla morte della bambina. Appena è finito il sogno, si addormenta del sonno eterno. Il suo corpo giace immobile e senza vita sul letto, e nessuno se n'è ancora accorto. La luna illumina la stanza dalla finestra, lasciando il cadavere avvolto nel buio.
E nel quarto movimento la bambina parte davvero - non più per sogno - insieme alla morte. Si ritrovano nel cielo tutti i bambini portati dalla morte in quei giorni e si ha un grande ballo. Tutti i fanciulli danzano e la morte sta al centro. Nonostante non si siano mai preparati, tutti ballano con grande grazia e leggerezza, e tutti coordinati secondo una coreografia improvvisata. Chi però non riesce a tenere il passo, viene cacciato dalla morte e cade miseramente, senza che ci sia dato sapere dove è andato a finire. La danza continua a gara, ed ecco che arrivano altri bambini appena strappati alla vita; si uniscono al ballo in onore della loro signora. Altri vengono cacciati, annientati (chissà, forse cadono nell'inferno). Fortunatamente la fanciulla è ancora in gara ed anzi sembra tra le predilette della morte. Il gruppo di ballerini sale sempre più in alto, mentre comincia il cielo a farsi chiaro: l'alba è prossima.
Alla fine, quelli che sono rimasti arrivano altissimi nel cielo ormai illuminato, esultanti e contenti. Iniziano a correre, a correre veloce nell'azzurro insieme con la morte. ...E chissà dove andranno? Noi uomini non lo possiamo sapere.
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