Come si fa a far parlare una coppia che non si parla da anni?
Mettetela chiusa in una stanza con un contrabbasso,
un simpatico aneddoto attribuito a Toscanini, che sembra una barzelletta.
Il grande direttore un giorno disse: "Ho diretto numerosissime orchestre nel corso della mia carriera; eppure, anche nelle migliori, ci sono sempre 2 strumenti che sono invariabilmente stonati: uno è il flauto..."
"E l'altro qual è, maestro?"
"Il secondo flauto, naturalmente!"
Che cos'hanno in comune i Beatles e le sezioni delle viole? Non suonano insieme dal 1970!
Che differenza c'è fra una motosega e una viola? Se proprio devi, puoi usare la motosega con un quartetto d'archi.
Che differenza c'è fra una viola e una prostituta?
1. La prostituta conosce più di due posizioni.
2. La prostituta ha un miglior senso del ritmo!
Come ti accorgi che il palcoscenico è in piano? Nei passi difficili i violisti sbavano da ambedue i lati della bocca.
Cosa hanno in comune la viola e i missili SCUD? Entrambi sono offensivi e altamente imprecisi.
Il direttore durante una prova: "Riprendiamo tre battute prima del ritornello." E la prima viola: "Un momento, non abbiamo i numeri delle battute!"
Perché i suonatori di cornamusa camminano mentre suonano? Per allontanarsi dal suono.
"Un violinista e un violista stanno facendo una gita in barca.. ad un certo punto un'onda rovescia la barca e i due cadono in acqua.. naturalmente il violinista sa nuotare e il vioista no.. quest'ultimo si mette a urlare: "Aiuuuuuuutoooo... non so nuotare..!!!" e il violinista: "Fai finta.."
QUAL'è IL COLMO DI UN ORGANISTA IN CARCERE?
avre un piano e studiare una fuga!
Come si salutano due trombettisti che si incrociano?
"ciao, sono più bravo di te!"
Perché nel corso di Composizione gli esami di compimento inferiore e medio si fanno al 4° e al 7° anno, diversamente da quanto avviene negli altri corsi decennali? Per evitare quinte e ottave.
Durante una prova d'orchestra, ad un certo punto, un gran trambusto.
Il direttore interrompe la prova. Un violoncellista, con in mano il suo
violoncello, corre all'impazzata tra i leggii, inseguito da uno dei contrabbassisti.
Urla feroci di quest'ultimo al collega, che cerca di sfuggirgli...
«Sei un incosciente! Come faccio adesso, me lo spieghi?»
Il direttore riesce, con un urlo, a fermare i due, che, ansimanti,
si bloccano dove sono.
«Si può sapere cosa succede? Cos'è questo casino?»
«Maestro, mi scusi» risponde il contrabbassista «ma, il collega,
per farmi uno scherzo, mi ha scordato una corda del contrabbasso.»
«Tutto lì? Accidenti, e che bisogno c'è di fare tutto 'sto chiasso?
La riaccordi e andiamo avanti, no?»
«Ma, Maestro» ribatte il contrabbassista «lui non vuole dirmi qual è!»
Prova d'orchestra. In programma un brano importantissimo,
nel quale, dopo 150 battute dall'inizio, c'è il più lungo e difficile «solo» di timpani della storia della musica.
Il Maestro Parlanti inizia la prova, concertando minuziosamente.
Il maestro ai timpani aspetta con ansia il suo momento.
La prova procede in maniera regolare, salvo che, più o meno ogni 20-30 battute, Parlanti interrompe l'orchestra:
«violini, qui più legato» oppure «corni... più...» insomma,
una concertazione estremamente attenta. Il «solo» si avvicina, siamo arrivati alla battuta 130.
Il timpanista impugna le bacchette e si prepara...
135... 140... 141... 142... 143...
«Signori, scusate» interrompe Parlanti, ripetiamo dalla battuta 120.
Chiarisce un paio di cose. Attacco.
Il timpanista ripone le bacchette...
Di nuovo, si arriva vicini al solo.
Battuta 138... impugna nuovamente le bacchette...
143... 144... 145...
«Signori, scusate.»
«Ca**o!» pensa il timpanista, riponendo nuovamente le bacchette.
Quelle 30 battute vengono riprovate e riprovate.
Parlanti sembra non essere mai contento.
Il timpanista continua ad impugnare e riporre le bacchette.
Finché, finalmente...
145... 146... 147... 148... 149... 150... «solo»!!!
«Signori, scusate» ferma Parlanti, ma il timpanista non si accorge
ed inizia il solo...
Cinque minuti di gloria, solo per lui, l'orchestra meravigliata,
Parlanti che tiene alta la mano sinistra per cercare di interrompere,
il timpanista esaltato... patapìm, patapàm!
Finisce il solo, il timpanista è stremato, ma soddisfatto, però...
nessuno attacca dopo di lui... come mai?
Parlanti, severo, a braccia conserte, guarda in cagnesco:
«Finché non scopro chi è stato a fare 'sto casino, nessuno si muove di qui!»
Big band con voce solista. Alla luce del primo concerto il direttore decide di fare degli aggiustamenti: a batt. 20 cambiate accordo, in quel punto fate un rubato, lì raddoppiate la pausa, togliete quelle tre misure... Ad un certo punto il cantante chiede "e io direttore? che devo fare?". "Niente, basta che canti UGUALE a ieri sera".
Testo di autore anonimo ritrovato presso l’archivio del Teatro Comunale di Bologna
1. suonate tutti lo stesso pezzo
2. fermatevi ad ogni segno di ritornello e discutete animatamente se ripetere o no
3. chi stona getti un’occhiata ad uno dei suoi colleghi
4. accordate con la massima cura prima di suonare, dopo di che potrete stonare per tutta la sera con la coscienza a posto
5. girate le pagine con la dovuta calma
6. una nota giusta al momento sbagliato è una nota sbagliata (e viceversa)
7. se tutti si imbrogliano, eccetto voi, allora siete voi ad imbrogliarvi
8. cercate di massimizzare l’nnps (numero di note per secondo), vi guadagnerete l’ammirazione degli incompetenti
9. le legatura, i coloriti e gli abbellimenti non devono essere rispettati, servono solo ad abbellire la pagina stampata
10. se un passo è difficile rallentate, se è facile accelerate, alla fine tutto si aggiusta
11. quando vi siete persi del tutto, fermate tutti gli altri e dite: “forse dovremmo accordare meglio”
12. se per colpa vostra tutti gli altri si sono dovuti fermare, spiegate dettagliatamente le ragioni per le quali vi siete imbrogliati, tutto ciò desta sempre molto interesse
13. la vera interpretazione è quella nella quale non resta più una sola nota dell’originale
14. una nota stonata suonata con timidezza è una nota stonata, una nota stonata suonata con autorità è interpretazione
15. quando tutti gli altri hanno finito di suonare, non continuate a suonare le note che vi sono avanzate
ormai da tempo all'ospedale.
Entra nella camera accompagnato dalla madre, che lo solleva sul letto
perché lui possa avvicinarsi.
Guarda il padre, che a sua volta lo guarda commosso e,
dopo avregli dato un bacio sulla guancia, gli dice teneramente:
«Paprà...»
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