Vorrei anche io dire la mia sulla questione del Papa alla Sapienza.
Ho letto il comunicato stampa proposto dai GC di Cuneo: permettetemi di dissentire su alcuni punti e di presentarvi quindi il mio pensiero a riguardo.
La Chiesa ha molti difetti e non posso che essere d'accordo sulla questione franchisti, sulle coppie omosessuali, ecc. però vorrei che la lotta per la laicità, senza dubbio importantissima, non si trasformi in un anticlericalismo di cattivo gusto e, soprattutto, fine a se stesso, se non nefasto.
La manifestazione che ha impedito, o meglio, che ha fatto decidere al Papa di non accettare l'invito, è stata da una parte positiva, ma non lodiamola troppo considerandola scorrettamente. E' stata buona perché ognuno ha il diritto di esprimere il proprio dissenso e si è arrivati ad un risultato, cosa che non sempre capita. Ma l'impedire al Papa di tenere un discorso non capisco che motivo possa avere: laicità non significa per forza ateismo o non-cristianesimo. Io credo che se fosse stato invitato un esponente di un'altra religione, tutti l'avrebbero accettato e sentito con interesse. Ma il Papa no. Va bene, ha detto tante cazzate, e si può non essere d'accordo con quello che dice, ma che importa? E' decisamente meglio lasciarlo parlare che impedirglielo, facendolo apparire come vittima dell'intolleranza. Anche se l'intolleranza non è nostra, ma sua, e su questo sono del tutto d'accordo, egli è apparso praticamente a tutti dalla parte della ragione e si è scatenata una serie di incontri, preghiere collettive e cose simili da far ridere, ma che non porta certo la gente dalla nostra parte. Si badi bene che non sto parlando di una questione meramente numerica o politica, ma morale: è giusto che un uomo religioso e di cultura, chiunque esso sia, abbia il diritto di dire ciò che pensa. E se ciò che pensa lo vuole forzatamente far passare per verità, pazienza: se noi siamo convinti di una verità diversa dalla sua, non ci faremo imbambolare e al massimo fonderemo maggiormente le nostre convinzioni.
4 commenti:
Come ho espresso in altri Blog, la chiesa ed il suo rappresentante hanno gestito il tutto per un tornaconto d'immagine, di vittimismo.
Sappiamo tutti che questa vicenda, tra la Sapienza e il Vaticano è stata gestita male da entrambe le parti. Addirittura, nella scuola, giravano voci che sembravano più simili a leggende metropolitane: come quella del "baciare la mano al papa".
Insomma gestione pessima da parte di entrambi!
Però, nessuno si aspettava questo subdolo opportunismo da parte del Vaticano.
All'estero la notizia non ha fatto clamore, hanno capito subito il trucco, mentre noi...
Papa: lezioni di marketing!!!
Potrebbero dargli una cattedra alla Sapienza...
E' vero è stata gestita male. Ma era prevedibile quello che hai chiamato "subdolo opportunismo". Soprattutto per questo quindi credo che tutta questa scenata sarebbe stata da evitare. E rimane pur sempre il diritto di esprimersi, che è intoccabile.
Aggiungo: Io credo che la Chiesa dovrebbe impegnarsi seriamente in un dialogo inter-religioso e soprattutto in un dialogo Chiesa-Stato, o comunque tra cattolici e laici o scienziati. Un dibattito così impostato è costruttivo e legittimo. Il Papa alla Sapienza non avrebbe impostato il suo discorso in questo modo ed è quindi biasimabile senza riserve: questo è il comportamento degli ecclesiastici, di solito. Ma oggettivamente, il fatto di contestare l'invito di una carica religiosa ad esprimersi, non funziona. La Chiesa dovrebbe rivedere i suoi modi, ma anche i laici dovrebbero, permettendo a chiunque di esprimersi liberamente.
Alt Alt Alt. La questione qui mi pare espressa male, o meglio, espressa in maniera diessina (è un insulto, sia chiaro).
Intanto: La laicità dello stato e dell'istituzione universitaria è stata, di fatto, attaccata dal papa il quale ha chiesto di tenere la lezione magistrale (di apertura dell'anno accademico), qui la risposta positiva del rettorato è in primis una sottomissione all'autorità della chiesa (Ratzinger era già comunque intervenuto come cardinale alla sapienza, attaccando Galilei [o un altro arcinemico del buffo signore occhiuto che tutto vede e tutto sa], voglio dire, realmente, cosa vi aspettavate che avrebbe detto in questa ben più ghiotta occasione?) di fatto tradendo un ideale di scientificità e di lotta per la laicità che quell'università in particolare rappresenta.
In seconda battuta, di fronte ad una popolazione universitaria che in maniera diffusa insorge contro un affronto tale (di fatto, nessuna autorità religiosa o politica ha mai tenuto questa importantissima cerimonia accademica) il papone, di sua iniziativa, revoca la visita, adducendo motivi di sicurezza (già vedeva kamikaze vestiti da newton probabilmente), il che è un' abile arrocco che gli consente una falsa retorica in grado di irretire qui chi, come te, si lascia confondere sul principio di causalità. L'atto del papa è una deliberata mistificazione degli eventi, a suo favore, e qualsiasi ma, però, bah, si beh, anche se... è, fattualmente, un assecondare tale mistificazione.
In ultima battuta, è molto doveroso riflettere sul fatto che la laicità dello stato, del nostro stato, è il più delle volte pretesa e non presente, giacchè dei simboli di UNA religione e non, indeterminatamente, religiosi sono oltremodo presenti nelle nostre istituzioni. (ma questo non lo dico solo io, filosofo universitario da strapazzo, ma si può ritrovare, in diversi luoghi non necessariamente astrusi (basti leggere alcuni articoli del Guardian al riguardo di questa faccenda).
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