martedì 12 agosto 2008

Ròndini lente
vòlano sul crepuscolo incolore.
Più tetro non sarò mai più: soltanto
un po' più stanco, all'ultima agonia.

Non è viltà la mia:
i moribondi che si lascian stringere
da un rantolo alla gola
sono forse anche vili?

Le ròndini affannose,
prigioniere del cielo,
fanno impazzire di monotonia.

Dentro il rombo del sangue,
mi sconvolge il cervello
un desiderio atroce di follia.

Cesare Pavese, 21 aprile 1929

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