La nostra epoca cerca molto, ma finora ha trovato
soprattutto il comfort; e il comfort si espande in tutta la sua
ampiezza anche nel mondo delle idee, rendendoci tutto più facile di quanto sia
mia accaduto. Oggi più che mai l’uomo sa rendersi comoda la vita, e si
risolvono dei problemi per eliminare le scomodità. Ma come li si risolvono? Già
il fatto che si creda di averli risolti dimostra, con la massima chiarezza, che
presupposto della comodità è la superficialità. È molto facile avere una Weltanschauung quando si contempla solo
ciò che fa comodo senza degnare di uno sguardo tutto il resto. Mentre il resto
è quello che conta sul serio. A rendersene conto si vedrebbe che queste Weltanschauungen sembrano fatte su
misura per i loro paladini, ma che gli elementi che le costituiscono hanno
origine essenzialmente nello sforzo di discolparsi.
È curioso che gli uomini del nostro tempo, creatori di nuove
leggi morali (o meglio rovesciatori di leggi antiche) non possano vivere con la colpa! Ma il comfort non pensa certo ad autodisciplinarsi, e così la colpa viene
ricacciata oppure elevata a virtù: in questo, a saper ben guardare, si esprime
il riconoscimento della colpa in quanto tale. Mentre il pensatore che ricerca
fa il contrario, mostra che esistono dei problemi insoluti, mostra, come
Strindberg, che “la vita rende tutto orribile”, o, come Maeterlinck, che “tre
quarti dei nostri fratelli sono condannati alla miseria”, o agisce insomma come
Weininger e tutti quegli altri che hanno saputo lavorare seriamente di
cervello.
La Weltanschauung del
comfort! Muoversi il meno possibile,
non scuotere; chi ama tanto il comfort non
cercherà mai là dove non v’è la sicurezza di trovare qualcosa.
A. Schoenberg, Manuale
di armonia, tr. it. di Luigi Rognoni, Il Saggiatore, Milano 1963, p. 2